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Help – The Beatles
Yesterday's Mistake – Oi Vai Voi
Man On The Moon – R.E.M
My Alcholic Friend – The Dresden Dolls
Star – D. Bowie
Maybelline – Chuck Berry
Johnny B. Good – Chuck Berry
Just – Radiohead
Genetica – f.db
Pennies - Smashing Pumpkins
I don't wanna Graw Up – Tom Waits
Non voglio crescere più – Bobo Rondelli
Henry Lee - Nick Cave
Last Kiss – Pearl Jam
Canzone per un'amica – F. Guccini
Bomb The World – Michael Franti
Don't Go – Nouvelle Vague
Si parla di Chuck Berry.
Chuck Berry, una moglie, due figli e un diploma di Acconciatura e cosmetica e tanti lavori umili alle spalle, parte, nel 1955, da St. Louis per approdare nella capitale della musica nera Nashville per vedere se con il blues si può vivere e non limitarsi a sognare. Un grande della musica nera, Muddy Waters, lo aveva visto suonare e gli aveva proposto di andarlo a trovare. Gli porta un paio di tracce e proprio in una di queste, Maybelline, il produttore vede la chiave di svolta. Il pezzo resta un mese e mezzo in testa alle classifice R&B e diventa un modello di una serie di pezzi che vanno a costruire le fondamenta del rock & roll. Per primo mette nei testi il mondo reale: scuola vita corse in auto. Gran carisma anche dal vivo: sguardi ammiccanti, cadenze feline e il corpo sempre piegato in avanti con la chitarra a punta. Muddy Waters, vedendolo suonare di nuovo, disse: “Il Blues ha fatto un figlio e l'ha chiamato Rock & Roll”
Per l'area Indie-cazioni tocca come promesso la settimana scorsa e poi rimandato ai massesi F.dB di cui trovate qui il sito, qui il blog e qui la pagina myspace
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