sabato 21 luglio 2007

The Good, The Bad and The Queen @ Italia Wave



Cominciamo subito con una buona notizia: Paul Simonon è guarito. Sicuramente ve lo ricorderete su tutte le foto promozionali di tutti i giornali musicali munito di cerotto sul naso e occhi molto pesti. Le foto erano sempre quelle, le domande sempre le stesse. Mai che uno gli abbia chiesto cosa avesse combinato per conciarsi così. Ma a parte questo; il concerto inizia puntuale come un treno svizzero sul palco i quattro ufficiali della band più tre violiniste. Apro subito una parentesi su le violiniste. Solitamente se incontrate una che vi dice che di professione suona il violino la vostra prima associazione penso sia legata alla musica classica, una persona colta, seria cresciuta tenendo botta al ligio dovere, quasi sempre imposto, di suonare tot ore, studiare tot ore e divertirsi zer ore. Beh, c'è chi si ribella interiormente a questi principi. Gli studi di facciata saranno classici, gli ascolti classici e le amicizie dettate da una congrega di genitori devoti alla Classica. Succede che a volte alcune di loro si ritrovano a frequentare gente con abitudini meno classiche a livello musicale e più classiche a livello adolescienziale. E allora succede che ti ritrovi queste violiniste sempre belle e piene di grazia quando sono su un palcoscenico ad ascoltarsi in camera, in cuffia naturalmente, magari anche quasi di nascosto, questa musica che proprio con il loro mondo non ha niente a che fare. E come si sa il fascino del proibito attira sempre e allora...
Poi passa il tempo e magari due amiche di infanzia che hanno suonato fin da piccole insieme si ritrovano dopo un pò d'anni in qualche posto esotico e parlando di quello che fanno attualmente quella fedele alla linea dirà che suona Mozart a giro per i migliori auditorium del mondo facendo una vita tranquilla anche se tutti quei chilometri, sempre le stesse persone, sempre più noiose... l'altra le dirà che da un pò di tempo segue una nuova rock band creata anche da una leggenda della musica, gira i palchi di mezzo mondo, non si annoia mai, sarà sempre un pò confusa ma sicuramente felice e consuma la sua vita in maniera fantastica a ritmo di r&r. Strana la vita. Chiusa la megaparentesi divagatoria). Dicevamo del concerto. Il gruppo è guidato dalla voce di Damon Albarn che appare in una forma sufficiente per calcare il palco dell'Italia Wave, la voce fortunatamente regge quasi sempre. Simon Tong alla chitarra non sarà sicuramente un chitarrista che verrà ricordato nei secoli ma comunque ne ha di che insegnare a diversi, Toni Allen alle percussioni porta il livello nettamente più in alto. La leggenda vivente e ancora totalmente splendente del Signor Basso dei Clash da il tocco in più di classe alla banda. Mr. Bass dimostra che si può suonare tranquillamente in mezzo ai giovani anche a cinquant'anni. Infatti lo showman è lui. E' lui che si cura di tenere il ritmo del concerto ed è sempre lui quello che nella staticità totale degli altri elementi risulta il più agitato. Il concerto dura poco più di un'ora come era ovvio aspettarsi visto che hanno fatto soltanto un disco. Le canzoni sono sempre quelle anche se in versioni decisamente più allungate. Ovvio che da un gruppo come loro non ti puoi aspettare qualche cover ma è logico che ci speri. La speranza ha la peggio. Giustamente. C'è un però. Ad un certo punto si sente durante un pezzo un netto richiamo, che nel disco non c'è, a quello che forse è il giro di basso più famoso dei Clash, un giro di basso che va ad omaggiare quella London Calling che a risentirla ora ti fa venir voglia di smettere di comprare i dischi delle nuove band sperando sempre di trovare la next big thing e che poi puntualmente ti fa venir voglia, dopo pochi ascolti, di andare a ritrovare dischi che la storia l'hanno fatta per davvero.
Un concerto bello per chi gli conosceva un pò ostico invece per chi si trovava per la prima volta ad ascoltarli.
Pubblico numeroso ma non sono riuscito a quantificarlo. Secondo gli organizzatori saranno stati almeno due milioni secondo la questura non più di mille. Secondo la mia formula segreta dovremmo essere stati circa settemiladuecentoquarantasette,due.

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