mercoledì 24 ottobre 2007

Recensione di un bel disco italiano


EDWOOD – PUNK MUSIC DURING THE SLEEP


Lo sapevo, ci doveva essere un punto di partenza. E se a volte ci si trova a girare per sentieri musicali finora inesplorati spesso ci si imbatte in piacevoli scoperte ma si tende a dimenticare da dove siamo partiti. Chi mi segue un pò lo sa, quest'anno il genere che più mi ha conquistato è stato il post-rock/new-new-wave o come cavolo si definisce. Per intendersi è stato l'anno in cui per me il miglior album dovrebbe essere quello dei National e un buon album è stato quello degli Editors e una grande delusione quello degli Interpol. Vedete mi sono già riperso. E allora troviamo il punto d'ingresso a questo sentiero. E' inverno, in un piccolo locale “alternativo” di Prato c'è un gruppo che suona. Le persone in quel locale stanno, da quando è entrata in vigore la legge anti-fumo nei locali, più fuori che dentro. E il sottoscritto è uno di quelli. Però l'inizio di un concerto non si deve mai perdere e poi si valuta se restare dentro o no. Fermo. Immobile. Paralizzato. Estasiato. Le atmosfere sono perfette i suoni puliti l'impianto audio un pò meno ma alla fine ne vien fuori un gran bel concerto. Mi informo sul nome del gruppo e poi mi faccio dare la scaletta del concerto per avere qualche indizio da ricercare su internet conscio del fatto che il sabato mattina molto probabilmente non mi sarei ricordato niente. Li trovo, li contatto mi faccio spedire qualche mp3 da passare in radio, etc. etc. Ora, dopo qualche mese esce il loro disco. “Punk Music During The Sleep” si intitola così e francamente non credo che renda l'idea di ciò che c'è dentro. Non è assolutamente punk, non c'è un batterista che tira colpi a caso, un cantante che urla e nemmeno qualcuno che stupra una chitarra e/o un basso. Qui si fa Musica. La batteria non è solo una valvola di sfogo per gente depressa ma diventa uno strumento fondamentale per creare le vellutate armonia. Le corde sono ben dosate, la voce un pò aspra ai primi ascolti si fonde poi perfettamente con l'ambiente sonoro creato. C'è un dosaggio giusto anche dell'elettronica a volte anche pezzi di noise (genere che preso in purezzo secondo me è peggio del vin novello). Vengono da Brescia ma non sembrano italiani. Si sente l'atmosfera d'oltremanica. Il buio che scende presto, la pioggia che cade spesso sono l'ideale per ascoltare questo disco che ha quindi visto i natali nei tempi più adatti.

Scavando nelle tracce quelle che più impattano al primo asolto sono Riot Afternoon, Bright e The Tube terzetto trall'altro messo tutto di fila. Ma il disco è tutto bello ve lo assicuro.

Non è roba commerciale e quindi necessita di più ascolti e se vi vien voglia di riascoltare un disco è solo perchè è bello. E come ogni disco bello che esce in Italia pagherà il fatto di esser mal distribuito, poco trasmesso e di conseguenza poco conosciuto.Va dato comunque onore alla Ghostrecords di sfornare ottimi talenti. Siamo in Italia e nei network c'è posto quasi solamente per chi fa musica orribile. E sono sempre gli stessi. Comunque il disco lo si può comprare con soli 10 euro, comprensivi di spedizione, facendo una ricarica su una carta postepay (i dati li trovate sul loro myspace). Una scelta che mi trova completamente d'accordo e che molto probabilmente userà anche Tom Yorke per il prossimo album.

Una curiosità: il nome del gruppo, come ci spiega wikipedia deriva da Ed Wood un film di Tim Burton del 1994, ispirato alla vita e alle opere cinematografiche di Edward D. Wood Jr., interpretato da Johnny Depp, definito “il peggior regista di tutti i tempi”.

Voto: 4 stelle

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