lunedì 23 luglio 2007

Vinicio Capossela @ ItaliaWave


Era dai tempi di Leonardo da Vinci o di Edmundo che da Firenze non passava un genio di questa portata. Vinicio ed il suo complesso si presentano puntuali sul palco a mezzanotte e un quarto. Lui fa subito storia a se. Con la maschera da Mammuttones tipica dei danzatori sardi che si dilettano ad intrattenere i vacanzieri agostiani da il là ad un evento unico. Ero già andato a vederlo ma sempre in teatri, uno al chiuso, il Verdi di Firenze, uno all'aperto, il Teatro nel Marmo (ho scritto nel e non del perchè si chiama proprio così) a Carrara. Mi aspettavo un concerto diverso, visto l'atmosfera antiteatreale dell'Italia Wave, e così è stato. Pochi i brani del suo repertorio amor-sentimentale, molti quelli più adatti al clima. Partiamo subito dai primi. Due su tutte: Una versione strappalacrime di Pena del Alma in cui tutto il pubblico si ritrova a cantare a squarciagola il ritornello troppo intimista e che normalmente è abituato a sussurrare per non pensare, neanche minimamente, che qualcuno possa ascoltarlo, dando così vita ad un coro carico di umano amore che sprigiona una gioia notevole. Nell'altro, Ovunque Proteggi, il sottoscritto ha avuto un overdose di romanticismo e di invidia quando ha capito che qualcuno è così fortunato da avere una persona accanto che le canta nell'orecchio una canzone del genere. C'è una parte riservata, come da classico concerto Caposseliano ultimamente, alle rime di Michelangelo (altro Genio del loco) ascoltata in religioso silenzio dal pubblico e una parte, la più ampia dedicata alle canzoni più adatte all'avvenimento di massa. Se il brainstorming che farò con i presenti darà buoni frutti per questa parte vi rimando alla scaletta ma sappiate che L'Uomo Vivo è il nuovo inno alla gioia e che forse e sottolineo forse soltanto chi aveva gravi problemi di deambulazione non ha ballato e ve ne accorgerete guardando il video autoprodotto in calce a questo articolo.

Poco meno di due ore di concerto strepitoso in cui i musicisti non sbagliano un colpo (a proposito: quello che suona lo strumento dei campi magnetici mi fa sempre interrogare su come sia possibile) e Vinicio, anche se ogni tanto sbaglia qualche attacco, appare nettamente più rilassato del solito. Facci tranquilla e pulita nonostante i continui cambi di abito/maschera (Mammuttones, medusa, colbacco, pelliccia, abito da Marajà, camicia di forza, chiodo, t-shirt et roba varia), occhi sorprendentemente lucidi e a mio avviso anche una salutare, se pur lieve, perdita di peso. Entra di diritto nella categoria Mostro da Palcoscenico grazie a capacità tutte uniche del suo e solo suo repertorio e la capacità di mescolare ritmi e stili completamente diversi sia in teatro che tra migliaia di persone. Dove lo metti sta. E ci sta anche bene.

Se il concerto fosse durato altre due ore nessuno si sarebbe mosso di lì. Alla fine ti rendi conto che l'arte è giusto che sia gratis e che tutti se la possano permette ma anche che se hai speso dieci euro per uno spettacolo del genere molto probabilmente sono stati i meglio spesi.

Spero che tutti voi abbiate qualcuno a cui dover proteggere la grazia del suo cuore.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.flickr.com/photos/fatabugiarda/sets/72157600965501635/

Concordo con tutto quello che hai detto.. secondo me il concerto più bello di tutto il festival..
La cosa più bella di tutto il concerto secondo me:
I suoi sorrisi mentre ci guardava ballare..

Ma che polverone!!

Anonimo ha detto...

troppo sobrio...stupendo!mai visto così...